CIBO DA VIAGGIO

CIBO DA VIAGGIO

La mitica frisella? Un cibo pratico, genuino ed economico

Arrivano le belle giornate, la nuova atmosfera  riattiva la nostra voglia di viaggiare e, come ogni anno, la primavera ci invita a seguire un ritmo più lento e rilassato. Ma chi cucina?  Oggi parliamo di cibo in viaggio, un tema importante per chi ci tiene a nutrirsi in modo consapevole e cerca di mantenere buone abitudini alimentari anche nel relax e in mezzo alla natura.

Inauguriamo questa rubrica con la mitica frisella; mitica nel vero senso della parola, poiché numerosi studi confermano la sua presenza sulla tavole traballanti dei marinai fin dai tempi dei Fenici, che se le portavano durante i loro viaggi per mare e le facevano rinvenire proprio in acqua di mare. L’impasto di grano duro o di orzo viene cotto al forno, tagliato a metà in senso orizzontale e fatto biscottare nuovamente in forno. Rappresentano un cibo umile, che si è diffuso lungo le coste del Mediterraneo, creando un vero e proprio rituale legato al suo consumo e alla sua preparazione. E’ soprattutto nel Salento che si è radicato,  forse proprio per la versatilità e la semplicità che contraddistinguono questo pane biscottato, al pari del carattere degli abitanti pugliesi, aperti e poliedrici.

Le friselle hanno accompagnato le lunghe giornate di lavoro nei campi dei contadini, che ne anno fatto un alimento tipico della tradizione fino a nostri giorni, con varie declinazioni in base a farine impiegate e al condimento. Ma a cosa si deve il loro intramontabile successo?

Sono facili da conservare e da trasportare

Essendo già cotte le date di scadenza sono lunghe (oltre un mese) e il loro trasporto è facile poiché sono poco ingombranti e leggere. Pare che il buco al centro della frisa o frisella sia dovuto all’esigenza lasciarle asciugare appese ad una corda, una caratteristiche tornata molto utile ai pellegrini nel periodo delle Crociate, quando al peso di armi, si aggiungevano “collane” di friselle da appendere al collo o ai bagagli.

Sono economiche e salutari

Si tratta di un prodotto da forno artigianale, disponibile in vari formati, con un costo indicativo per un pacco da 300 grammi di frise di grano o di orzo pari a 3 o 4 euro. In termini nutrizionali 4 friselle (del peso di circa 25gr ciascuna) sostituiscono un piatto di pasta o di riso, molti dipende poi dalla farcitura aggiunta. 100 gr di frise apportano in media dalle 300 alle 330 kcal, con un quantitativo di carboidrati che può andare da 60 g a 76 g.

Il rito di preparare la frisella

La frisella, che si lascia  ammorbidire in acqua immersa per pochi secondi, come si dice in Salento si “sponza” in base al gusto personale, all’impasto e al successivo condimento. La tradizione vuole pomodorini, olio EVO e sale, ma le varianti sono infinite. Tonno, sottaceti e sottoli, olive, capperi, cipolla possono arricchire a piacimento il suo condimento.

Se stai preparando un picnic, se vuoi fare una buona scorta in cambusa o ottimizzare gli spazi dedicati alle provviste in viaggio, non dimenticarti delle mitiche friselle!

A tutti i gli esploratori allora buon appetito!

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Staff OGOGO
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